
NASCE UNA PASSIONE
Nella seconda metà del del 1918 in Italia si respira ancora un clima di guerra. L'ultima leva della classe '900 viene richiamata alle armi ma già
si intuisce che probabilmente sarà l'ultima. Al giovane Sante Pinton, cui viene risparmiato l'orrore delle prime linee, il comando assegna
un incarico nelle retrovie: si tratta di rammendare divise da rimandare al fronte. Sante familiarizza da subito con ago e filo, ed è qui
che nasce una passione. Sono i primi rudimenti di quella che diventerà, poi, la sua professione. Con la fine della guerra e l'acquisto della
prima macchina da cucire, Sante inizia a farsi conoscere in paese e, gradualmente, ad allargare il giro dei propri clienti.
Alla fine degli anni 30 del secolo scorso la sartoria Pinton conta già una ventina di "lavoranti" ed i figli primogeniti inziano ad affiancare il papà.
NASCE UN'IDEA
Nel dopoguerra e durante il boom economico, la famiglia Pinton realizza che la sartoria ha bisogno di crescere per soddisfare le nuove esigenze
di mercato. Tuttavia, è chiaro che questa espansione non deve compromettere la qualità e la tradizione artigianale che caratterizzano le loro
creazioni. Da qui nasce una filosofia ben definita: esportare l'arte sartoriale, mantenendo intatti i processi manuali e l'identità del brand.
La parola d'ordine diventa "stile sì, ma senza industrializzazione": l'obiettivo è espandere il loro marchio senza rinunciare all'autenticità e
al tocco personale che li contraddistingue.


NASCE UN ATELIER
Il primogenito, Mario, avvia il primo atelier a Padova, e il successo lo spinge ad aprire un secondo spazio a Milano, portando così lo
stile artigianale della famiglia anche nel cuore della moda italiana. Suo fratello minore, Gastone, sceglie un percorso diverso:
si trasferisce nel riminese, dove la sua sartoria diventa punto di riferimento della vivace movida romagnola. Gastone collabora con
personaggi di spicco, tra cui il celebre regista Federico Fellini, e veste, fra gli altri, un giovane Berlusconi che, accompagnato dal Dottor
Confalonieri, si esibisce in quegli anni come cantante nei locali della riviera. Il resto della famiglia continua a portare avanti l'attività nel
padovano con successo sempre crescente.




OGGI
L'atelier di sartoria Pinton ha scelto di adattarsi ai tempi moderni, aprendo una vetrina virtuale online per permettere ad un
pubblico più vasto di apprezzare la propria arte sartoriale. Tuttavia, nonostante questa apertura verso il mondo social e digitale, il cuore
della produzione rimane profondamente ancorato alla tradizione: ogni capo continua a essere realizzato a mano in laboratorio, seguendo le stesse
tecniche di oltre un secolo fa. I tessuti provengono ancora dai fornitori storici, mantenendo una continuità nella qualità e nell'affidabilità dei
materiali. La scelta dei materiali, il taglio e la confezione "su misura" seguono gli stessi meticolosi passaggi manuali di sempre. sono regole
che fanno di ogni capo un pezzo unico, una vera e propria opera d'arte da indossare.
NASCE UNA PASSIONE

Nella seconda metà del del 1918 in Italia si respira ancora un clima di guerra. L'ultima leva della classe '900 viene richiamata alle armi ma già
si intuisce che probabilmente sarà l'ultima. Al giovane Sante Pinton, cui viene risparmiato l'orrore delle prime linee, il comando assegna
un incarico nelle retrovie: si tratta di rammendare divise da rimandare al fronte. Sante familiarizza da subito con ago e filo, ed è qui
che nasce una passione. Sono i primi rudimenti di quella che diventerà, poi, la sua professione. Con la fine della guerra e l'acquisto della
prima macchina da cucire, Sante inizia a farsi conoscere in paese e, gradualmente, ad allargare il giro dei propri clienti.
Alla fine degli anni 30 del secolo scorso la sartoria Pinton conta già una ventina di "lavoranti" ed i figli primogeniti inziano ad affiancare il papà.
NASCE UN'IDEA

Nel dopoguerra e durante il boom economico, la famiglia Pinton realizza che la sartoria ha bisogno di crescere per soddisfare le nuove esigenze
di mercato. Tuttavia, è chiaro che questa espansione non deve compromettere la qualità e la tradizione artigianale che caratterizzano le loro
creazioni. Da qui nasce una filosofia ben definita: esportare l'arte sartoriale, mantenendo intatti i processi manuali e l'identità del brand.
La parola d'ordine diventa "stile sì, ma senza industrializzazione": l'obiettivo è espandere il loro marchio senza rinunciare all'autenticità e
al tocco personale che li contraddistingue.
NASCE UN ATELIER

Il primogenito, Mario, avvia il primo atelier a Padova, e il successo lo spinge ad aprire un secondo spazio a Milano, portando così lo
stile artigianale della famiglia anche nel cuore della moda italiana. Suo fratello minore, Gastone, sceglie un percorso diverso:
si trasferisce nel riminese, dove la sua sartoria diventa punto di riferimento della vivace movida romagnola. Gastone collabora con
personaggi di spicco, tra cui il celebre regista Federico Fellini, e veste, fra gli altri, un giovane Berlusconi che, accompagnato dal Dottor
Confalonieri, si esibisce in quegli anni come cantante nei locali della riviera. Il resto della famiglia continua a portare avanti l'attività nel
padovano con successo sempre crescente.




OGGI
L'atelier di sartoria Pinton ha scelto di adattarsi ai tempi moderni, aprendo una vetrina virtuale online per permettere ad un
pubblico più vasto di apprezzare la propria arte sartoriale. Tuttavia, nonostante questa apertura verso il mondo social e digitale, il cuore
della produzione rimane profondamente ancorato alla tradizione: ogni capo continua a essere realizzato a mano in laboratorio, seguendo le stesse
tecniche di oltre un secolo fa. I tessuti provengono ancora dai fornitori storici, mantenendo una continuità nella qualità e nell'affidabilità dei
materiali. La scelta dei materiali, il taglio e la confezione "su misura" seguono gli stessi meticolosi passaggi manuali di sempre. sono regole
che fanno di ogni capo un pezzo unico, una vera e propria opera d'arte da indossare.